La nascita del Parco
È il giugno del 2001 quando l’allora Presidente della Provincia, Michele Traversa, presenta in una conferenza stampa congiunta con l’Afor il piano “Parco della Biodiversità Mediterranea”, ambizioso progetto di recupero e riqualificazione di terreni abbandonati da decenni all’incuria e al degrado nella vasta area nota ai catanzaresi come “Agraria”, sede dell’omonimo Istituto Tecnico.
Un intervento di generale bonifica e la creazione di un polmone verde per la città esteso lungo dieci ettari sono le novità annunciate dal Presidente Traversa con il Presidente e l’Amministratore dell’AFOR, Domenico Basile e Antonio Garcea, e con il Preside dell’Istituto Agrario, Giuseppe Rizzitano.
Il progetto di riqualificazione naturalistica, avviato già alcuni mesi prima grazie ai fondi strutturali PRUSST 2000/2006, viene a bloccare la cementificazione di un’area da più parti ambita per la possibilità di edificarvi alloggi e propone, a partire dall’analisi ambientale sull’esistente, una serie di trasformazioni capaci di arricchire il tessuto urbano circostante sotto il profilo ecologico, sociale e culturale.
Nel maggio del 2002, mentre il febbrile lavoro di recupero e bonifica prosegue a pieno ritmo sotto il controllo attento e giornaliero del Presidente Traversa – che per tutta la durata del suo mandato si adopererà affinché l’opera possa avvalersi di adeguati finanziamenti regionali ed europei - viene scoperto di fronte ai giornalisti e alla cittadinanza il plastico del Parco, realizzato secondo il progetto dell’architetto Marcella Gariano e dell’ingegnere Pierluigi Mancuso.
Già nel gennaio del 2003 i locali dell’Istituto Agrario vengono consegnati al Preside, al termine di un lavoro di radicale ristrutturazione e adeguamento alle prescrizioni della normativa, mentre il 22 maggio del 2004, in un clima di grande festa e animazione, viene inaugurato, quasi a tempo di record, il primo lotto del Parco, 13 ettari di parco urbano attrezzato con strutture pensate per l’attività ricreativa e ludica di grandi e piccoli.
Senza soluzione di continuità, in un’area di 36,5 ettari fino all’Ospedale Ciaccio e alla Fiumarella, i cantieri seguitano a lavorare alacremente per l’ampliamento del Parco nel rispetto dell’ambizioso programma iniziale di creare un’oasi della biodiversità mediterranea.
Così, nell’arco di quattro anni, dalla fine del 2004 al giugno del 2008, con grande determinazione del Presidente Traversa, costanti interventi su vari livelli – ingegneristici, ambientali, culturali - arricchiscono e potenziano il patrimonio naturale del Parco consolidandone il ruolo di “cuore verde” del territorio catanzarese. Infatti il 2005 si apre con il raddoppiamento dell’area giochi, l’inaugurazione del CRAS (Centro di Recupero Animali Selvatici) e una kermesse internazionale di writers che si cimentano nell’abbellimento di alcuni spazi appositamente riservati. Nel 2006 nasce poi il Parco Internazionale delle Sculture che, anno dopo anno, durante i successivi mandati dei Presidenti Wanda Ferro ed Enzo Bruno, si arricchirà di capolavori di artisti contemporanei (Gormley, Paladino, Oppenheim, Staccioli, solo per citarne alcuni); nel 2007 vengono aperti al pubblico il MUSMI (Museo Storico Militare), prezioso collettore di memorie del territorio, il Parco Giochi dei Folletti e la Valle dei Mulini, un vasto percorso naturalistico dove un anno più tardi, con un concorso ippico internazionale, viene inaugurato dal nuovo Presidente Wanda Ferro l’omonimo Parco Ippico.
Anche dalla Camera dei Deputati, dove si insedia nel 2008, l’onorevole Traversa continua per tutta la durata del suo mandato ad adoperarsi per il Parco ottenendo dalla Commissione Bilancio l’erogazione alla Provincia di Catanzaro - presieduta da Wanda Ferro, dei contributi essenziali per il mantenimento, la cura e la crescita dei 60 ettari di biodiversità dislocati in pieno centro urbano.
Oggi l’on. Michele Traversa è Presidente onorario del Parco della Biodiversità Mediterranea.